Da oggi il testamento biologico è ufficialmente in vigore.
Tutti i cittadini hanno diritto ad esprimere ora, consegnandole ai Comuni che hanno un registro, ad un notaio, lettere firmate autenticate con le loro decisioni future in materia sanitaria o a vedere rispettati i documenti già scritti e consegnati a pubblici ufficiali o ad associazioni, come la Coscioni che nei mesi scorsi ha raccolto assieme ai notai in diversi comuni più di ottomila dichiarazioni anticipate di trattamento.
Per chi non vuole pagare il notaio o rischiare contestazioni tenendosi il documento a casa, ci sono già 180 Comuni d’Italia che hanno istituito da tempo un registro ad hoc, l’elenco è sul sito dell’associazione Coscioni che monitora giorno per giorno i centri e paesi dove nascono nuove iniziative per far rispettare la legge così lungamente attesa, arrivata dopo decenni di sentenze, processi, malati che hanno usato la loro malattia, la loro storia personale per il rispetti dei diritti di tutti.
“Da oggi siamo mobilitati per impedire che la legge sia frenata dalla disinformazione, dai mille ostacoli burocratici e dal boicottaggio da parte di certi poteri.
In particolare, chiediamo alle istituzioni ad ogni livello di informare correttamente i cittadini sui loro nuovi diritti, chiediamo alle Regioni di inserire le Disposizioni Anticipate di Trattamento nella tessera sanitaria e ci prepariamo a presentare denunce penali contro eventuali provvedimenti di questo o dei futuri Governi che mirassero a introdurre inesistenti possibilità di imposizione di coscienza da parte delle strutture sanitarie private sulla pelle dei cittadini malati”.
Così Marco Cappato della Coscioni.